Andamento mutui
Andamento mutui

APPROFONDIMENTO | Mutui: ecco l’identikit di chi l’ha richiesto nel 2020 e quali sono stati i tagli più gettonati



A poco più di un mese dall’inizio del nuovo anno, è tempo di bilanci per l’andamento delle richieste di mutuo nel corso del 2020. Un andamento che, nonostante l’emergenza sanitaria, ha registrato segno + rispetto ai dodici mesi precedenti.

Ma vediamo più da vicino i trend del settore, con una particolare attenzione agli ultimi mesi dell’anno scorso. In questa fascia temporale l’erogazione di mutui per l’acquisto della prima casa è arrivata a toccare quota 38%, registrando un incremento della domanda sul semestre precedente (+6%). Al contrario, le surroghe (pari al 54% delle nuove operazioni concluse) hanno registrato una nuova flessione rispetto al trimestre precedente.

E rispetto alla famigerata domanda tasso fisso o variabile? La preferenza per il primo si è attestata all’87%, in linea con quanto registrato nel trimestre precedente. Sul fronte della durata, poi, i mutui oltre i vent’anni hanno rappresentato il 46% del totale delle richieste. Infine, per quanto riguarda l’importo, a “vincere” è stata la fascia tra i 50.000 e i 100.000 euro (38%).

Come anticipato qualche riga fa, malgrado la frenata dell’ultimo trimestre – causata dalla seconda ondata di contagi – nel 2020 le richieste di mutuo sono complessivamente cresciute del +2,6%. Più nello specifico, negli ultimi nove mesi del 2020 hanno segnato un +4,3% rispetto al medesimo periodo del 2019. L’andamento positivo è ascrivibile a un vero e proprio boom delle surroghe, che hanno riguardato anche contratti di recente stipula. Nel complesso, l’importo medio dei mutui negli ultimi anni è costantemente cresciuto, facendo segnare un picco negli ultimi dieci anni.

Ma quali sono le “caratteristiche” degli utenti che presentano domanda per accendere un mutuo? La fascia d’età tra i 36 e 45 anni conferma il suo peso al 38%. Il 28% del totale dei richiedenti è di sesso femminile, mentre l’88% delle nuove richieste proviene da dipendenti a tempo indeterminato. Non solo. Due richieste su tre sono formulate da co-intestatari, oltre la metà dei quali in possesso di diploma di scuola media superiore. Uno su cinque ha conseguito una laurea. I richiedenti con un reddito mensile netto oltre i 2.000 euro rappresentano oltre il 50% delle richieste. Il tasso di default è abbastanza contenuto (1,4%).

Come abbiamo visto, è cresciuto il numero delle compravendite residenziali. Un incremento da correlarsi sicuramente allo slittamento di numerose operazioni di compravendita, rimaste congelate e rinviate durante il periodo di lockdown. Il valore medio dell’immobile oggetto di garanzia nel quarto trimestre 2020 si è posizionato intorno ai 167.000 euro. L’impatto nel 2020 è stato tutto sommato più contenuto di quanto ci si potesse aspettare: c’è stata un’intensità di domanda quasi sorprendente da parte delle famiglie e una buona disponibilità delle banche a continuare a concedere credito. Sul fronte del credito si stima che il 2020 si sia chiuso con 52 miliardi di euro erogati (nel 2013 ci si era fermati a 19). Certo, oggi una fetta consistente di stipule riguarda surroghe e sostituzioni favorite dai bassi tassi di interesse.

Infine, per quanto riguarda le agevolazioni finora sono intervenuti il tax credit per le locazioni commerciali, alcuni sgravi settoriali per l’Imu, le moratorie per i mutui e – da quest’anno – un contributo a fondo perduto per i locatori che riducono il canone agli inquilini.

 


Francesco - Megna

Approfondimento a cura di

Francesco Megna
Referente commerciale Banca 
Dopo venticinque anni nei panni di Direttore di filiale in Istituti di Credito di medie dimensioni, da due anni lavora come referente commerciale.