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APPROFONDIMENTO | Mutui, scenario favorevole anche per il secondo semestre



Il comparto dei mutui non si ferma mai e, oggi più che mai, riflette la ripresa del mercato immobiliare. I tassi d’interesse continuano a rimanere ai minimi storici e le novità legate al recente decreto Sostegni bis (in materia di garanzia statale sui mutui per i giovani) lasciano supporre un secondo semestre di crescita delle erogazioni e un ampliamento delle controparti finanziabili.

In queste ultime settimane si sta assistendo a un riequilibrio nella proporzione tra le richieste di mutuo per acquisto (65%) e quelle per sostituzione o surroga (35%). Il motivo? Molti dei clienti hanno già usufruito dei tassi bassi per cambiare le condizioni del proprio finanziamento. Basti pensare che, solo fino a pochi mesi fa, le surroghe si assestavano intorno al 50%.
Di queste domande, quelle relative alla prima casa superano il 50% del totale. Parallelamente, sono salite anche le pratiche di finanziamento sia per l’acquisto della seconda casa (dal 5,5% al 5,9%), sia per la ristrutturazione dell’immobile (dal 2,1% al 2,4%). Nota bene: attualmente questi dati si riferiscono ai propositi dei consumatori. Ad oggi, infatti, le erogazioni segnalano una surroga al 55% contro il 45% dell’acquisto (sia prima che seconda casa).

Come abbiamo detto, a favorire la domanda ci sono tassi ancora molto bassi. Il fisso si attesta di media all’1,10%, mentre il variabile allo 0,8% (durata 15-25 anni). E il tasso fisso riguarda più del 90% delle erogazioni, a testimonianza di quanto le condizioni siano propizie. Insomma, il mercato del credito resta favorevole anche a fronte di una politica monetaria accomodante da parte della Banca centrale europea. Una situazione, quindi, che spiega l’assoluto dominio della preferenza dei mutuatari per il tasso fisso. Ipotizzando di spuntare un fisso all’1%, i benefici fiscali sulla prima casa e la detrazione fiscale sugli interessi passivi, si può tranquillamente asserire che l’acquisto della casa tramite mutuo sia un eccellente investimento.

Ma qual è il profilo del mutuatario in Italia? Per quasi l’80% dei contratti si tratta di cittadini italiani, anche se sta crescendo la quota di richiedenti stranieri. L’82% sono lavoratori a tempo indeterminato, mentre gli autonomi si assestano intorno al 10%. I giovani costituiscono il 33% dei richiedenti.

Tuttavia, la pandemia sta avendo serie ripercussioni economiche su famiglie e imprese. E, di conseguenza, la probabilità che i mutuatari non riescano più a far fronte alle rate sta aumentando. A venire in loro soccorso c’è il Fondo statale Gasparrini, che consente la sospensione del pagamento del finanziamento fino a un massimo complessivo di diciotto mesi. Più nello specifico, il Fondo è accessibile però solo a chi ha sottoscritto un mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale da almeno un anno e ha un Isee familiare non superiore ai 30.000 euro annui.

 

Francesco - Megna

Approfondimento a cura di

Francesco Megna
Referente commerciale Banca 
Dopo venticinque anni nei panni di Direttore di filiale in Istituti di Credito di medie dimensioni, da due anni lavora come referente commerciale.