E A GUADAGNARCI SONO IN PRIMIS I MUTUI
Ce l’ha fatta anche questa volta la BCE e ce l’ha fatta Mario Draghi che, seppure alla fine del suo mandato, è riuscito a superare le differenze di pareri, mettendo in porto il rilancio di un nuovo Quantitative Easing, dopo la chiusura del precedente lo scorso 31 dicembre 2018. Ma non è tutto, perché come avevamo scritto nelle precedenti newsletter, la Banca Centra Europea ha mantenuto fede alle sue promesse con un taglio dei tassi di interesse, con la premessa che non saliranno sino a quando necessario. I mercati forse si attendevano un posticipo del nuovo piano di acquisto titoli. Invece, la BCE ha deciso di non rimandare e di acquistare asset (tra cui titoli di Stato) al ritmo di 20 miliardi al mese a partire dal primo novembre. Tutto questo è stato confermato nella riunione di giovedì scorso, 12 settembre, in cui Mario Draghi ha spiegato che i provvedimenti presi dalla BCE sono stati necessari vista “la debolezza dell’economia europea, debolezza che si sta protraendo più a lungo del previsto e che risente soprattutto dell’incertezza a livello globale che colpisce anche l’Eurozona”.
Siamo così all’inizio di un ennesimo e molto importante intervento della BCE che segna solo ottime prospettive per il mercato dei mutui, molto di più di quanto ci si aspettava nelle settimane precedenti l’ufficializzazione da parte della Banca Centrale Europea. Ergo: oggi mutui e prestiti alle imprese sono più convenienti che mai!
IN COSA CONSISTE L’INTERVENTO DELLA BCE?
MUTUI E PRESTITI
Con gli interventi a favore della Banche, con l’ulteriore taglio sui tassi dei depositi (10 punti base a -0,5%) e con il rilancio del QE, l’azione più diretta ed efficace è quella sul mercato dei mutui e dei prestiti, mutui in primis. L’insieme del pacchetto interventi accentua infatti una politica monetaria che invoglia le Banche a mettere denaro in circolo, prestandolo a condizioni favorevoli (con le aste TItro) e penalizzando invece quello che viene lasciato parcheggiato presso le Banche Centrali, con tassi sempre più negativi.
PRESTITI ALLE IMPRESE
Anche i prestiti alle imprese sono agevolati con quanto ha deciso la BCE. Per queste infatti ci saranno condizioni più favorevoli per accedere al credito. Questo significa che per le Banche ci sarà una più ampia possibilità di prestare denaro a basso costo. Non solo, perché se l’euro dovesse indebolirsi nei confronti del dollaro, le aziende esportatrici europee sarebbero avvantaggiate in ogni caso. Dunque, un’iniezione forte di liquidità per i mercati che non può che portare fiducia e crescita con un vantaggio per tutti.