Gestione di una casa vacanza, la normativa italiana



La casa vacanza è un buon investimento a lungo termine che presenta ottimi margini di guadagno e viene realizzato, ad esempio, da chi ha una seconda proprietà. In Italia, per avviare una casa vacanze, occorre districarsi fra diversi vincoli di legge che fanno riferimento al Codice Civile e ad alcune varianti regionali. In questa guida illustriamo chiaramente la normativa relativa alle case vacanza.

Cos’è una casa vacanza

Prima di tutto, va chiarito cosa si intende per casa vacanza. Si tratta di una struttura ricettiva extra alberghiera che può essere gestita da un cittadino privato con o senza partita Iva, a seconda dei casi. Prevede la locazione di un inquilino temporaneo (il più delle volte si tratta di turisti), per un periodo di tempo non superiore a 3 mesi.

Requisiti per possedere una casa vacanza

L’imprenditore che vuole creare una casa vacanza deve aprire una partita Iva, registrare la propria impresa presso il Registro delle Imprese Italiane e, successivamente, comunicare la presenza sul territorio della casa vacanza al Comune di competenza e ottenere l’autorizzazione chiamata S.C.I.A. per via telematica o tramite PEC. E’ compito del proprietario dell’immobile destinato a diventare una casa vacanza presentare sia i requisiti strutturali che igienico-sanitari che permettono la locazione di un inquilino. Il listino prezzi dell’affitto deve invece essere comunicato nelle liste di riferimento al pari delle altre strutture ricettive alberghiere presenti in zona.
Per quanto riguarda le modalità di gestione della casa vacanza, si rinvia alle disposizioni regionali del luogo in cui si trova la proprietà. Nelle zone ove non ci siano regolamentazioni regionali in materia la normativa è fornita dal Codice Civile, a partire dall’articolo 1571 a seguire.

Gestione degli ospiti

Gli ospiti sono ovviamente la colonna portante della casa vacanza e nei loro confronti vigono degli obblighi di legge da rispettare. Innanzitutto questi devono essere sempre dichiarati tramite via telematica sul servizio Alloggiati web

Nel caso in cui il soggiorno dell’ospite duri più di 30 giorni e 29 notti non è obbligatorio ma è molto consigliato eseguire una scrittura privata tra le parti in cui sono riportati gli aspetti che regolamentano la locazione (come la durata del soggiorno, dati catastali e anagrafici e così via), da far poi visionare da un avvocato o da una società specializzata.
Per quanto riguarda la materia di pubblica sicurezza, bisogna far denuncia della presenza dell’ospite presso il Comune o il Commissariato di riferimento nei seguenti casi:
– se l’ospite è cittadino italiano oppure UE e si trattiene oltre 30 giorni e 29 notti;
– se l’ospite è cittadino apolide o extra UE la sua presenza deve essere denunciata entro 48 ore dalla ricezione.

Gestione fiscale della casa vacanza e gestione senza partita Iva

La casa vacanza prevede la modalità di gestione senza partita Iva, nel caso l’immobile sia composto al massimo da 3 unità. Per svolgere questo tipo di attività bisogna avvalersi di una Dichiarazione Sostitutiva dell’Atto di Notorietà. Quando si redige un contratto con un nuovo ospite, e ad ogni pagamento in generale, deve essere rilasciata la regolare fattura.
In caso di mancanza della partita Iva, si emette una fattura che impone una marca da bollo di 2€ a carico dell’ospite qualora l’importo superi 77,47€. Altresì i proventi dell’attività vanno indicati all’interno del Modello Unico nel quadro dei Redditi Occasionali.