Marco Uboldi uomo dell'anno Tempocasa
Marco Uboldi uomo dell'anno Tempocasa

Il team manager Marco Uboldi è l’uomo dell’anno Tempocasa



Se dovessimo dare una definizione dell’Uomo dell’anno Tempocasa, non ci sarebbero dubbi: chi ricopre la carica più prestigiosa dell’azienda è colui che incarna i valori biancoverdi e rappresenta il Gruppo più di chiunque altro. Colui che si è distinto per idee, progetti, numeri e risultati. Colui, insomma, che è simbolo di un sistema e di valori – i nostri – ben precisi.
Be’, il team manager Marco Uboldi – capitano biancoverde in Emilia Romagna, Marche e Lazio di un totale di ben 53 uffici – ha sempre incarnato gli ideali del Gruppo biancoverde. Nel 2020 però i soci fondatori hanno deciso che questo sarebbe stato l’anno giusto per consacrarlo tra le leggende Tempocasa. Come? Eleggendolo proprio Uomo dell’anno.

A una manciata di giorni dalla nomina le emozioni sono ancora a mille. “Sì, la soddisfazione è incredibile: un premio di questo calibro ti permette di acquisire maggiore consapevolezza. Io sono una persona molto concentrata sul lavoro e molto critica con se stessa, quindi non sempre ho una spiccata percezione del lavoro che svolgo. Certo, sono consapevole delle mie capacità ma, essendo costantemente focalizzato a migliorarmi, tendo a notare ciò che non va bene. Questo premio mi dà la consapevolezza di come gli altri si siano resi conto di un impegno costante, di aiuto per l’azienda”, spiega subito.
Il premio, tuttavia, non lo ha preso alla sprovvista: “In parte me lo aspettavo: da febbraio la stragrande maggioranza delle persone mi diceva che sarebbe stato il mio anno. La sensazione che potesse essere la volta buona c’era, ma tra i manager e i direttori ci sono tanti fenomeni che hanno fatto cose eccezionali. Il ventaglio di possibilità, insomma, era ampio”, aggiunge.

Quando gli si chiede quale possa essere stato il fattore determinante per la vittoria, Marco commenta: «Non credo ci sia stato un solo episodio scatenante. Penso che questo premio sia la meravigliosa conseguenza di quello che faccio con passione ed entusiasmo ogni giorno. Sono innamorato della mia azienda e cerco di aiutare le persone con cui lavoro. Questo atteggiamento ha portato i soci fondatori e il presidente Daniele Palermo a darmi fiducia in molti progetti, che ho sempre affrontato con entusiasmo. La targa è il risultato di un percorso che parte da lontano».
Oggi essere Uomo dell’anno significa farsi carico di responsabilità importanti: “Mi sento ancora più stimolato a migliorare nel rapporto con la squadra che gestisco, nelle aree che sto guidando e che voglio siano un esempio. Lo devono essere a partire da uno sviluppo sano, che nasca da team solidi e formati. Poi, com’è immaginabile, questa carica mi sprona a essere sempre più da esempio per atteggiamenti, modi di fare, supporto verso gli affiliati e i manager. In poche parole, a dare la massima disponibilità all’azienda. Sento il dovere di dare un contributo significativo alla crescita del nostro franchising”.

In Tempocasa da ventun anni, Marco ha festeggiato molti successi e vissuto qualche inevitabile delusione. Ma non ha mai smesso di amare la realtà in cui è cresciuto. “Non c’è mai stato un momento in cui ho pensato di smettere. Ho passato momenti difficili, come chiunque, in cui ho dovuto lavorare su me stesso per trovare la forza e ripartire. Eppure non ho mai pensato davvero di mollare per più di un quarto d’ora. Dentro di me c’è una vocina che sussurra ‘non mollare mai’, soprattutto nelle fasi più complicate, e che mi porta a dare il meglio proprio nelle difficoltà. L’emergenza Covid, per esempio, mi ha spronato ad aiutare ogni elemento del Gruppo a uscirne ancora più forte”.
Ma se guarda alla sua carriera, ora Marco cosa vede? “Faccio fatica a pensare a un solo momento meraviglioso. Se invece allargo la prospettiva, senza dubbio il percorso degli ultimi quattro anni costituisce la fase in assoluto più bella della mia carriera. Ho cominciato con la responsabilità di guidare insieme al team manager Emilio Antoniani la squadra dei project manager junior, ho proseguito affiancando Massimiliano Cifarelli – executive manager e direttore del dipartimento di formazione Tempocollege, ndr – nel gestire le Marche e poi è arrivata l’avventura nel Lazio al fianco di persone straordinarie. Senza contare il progetto benefico ‘Tempocasa for Uganda’, la nascita dell’associazione ‘Un sogno per tutti’ e le tante esperienze come formatore. La targa di Uomo dell’anno è e sarà per sempre un ricordo bellissimo, ma costituisce la punta di un iceberg che affonda le radici in poco meno di un quinquennio”.

Infine, il ringraziamento più grande: “La lista di persone da ringraziare è molto lunga, ma se devo scegliere un nome è facilissimo: Daniele Palermo, la persona con cui ho iniziato a lavorare in Tempocasa, nell’ufficio di Gerenzano. Era un altro Daniele Palermo, ma aveva lo stesso carisma di oggi. Insieme abbiamo fatto molto, abbiamo affrontato percorsi formativi che ci hanno cambiato la vita. Detto altrimenti, ne abbiamo passate tante. Ha dimostrato di avere grandissima fiducia in me, affidandomi progetti importanti, e pensare di averla in parte ripagata mi rende felice. Sono stato senza dubbio molto fortunato a iniziare la mia carriera con l’attuale presidente. Ora più che mai sento il dovere di sdebitarmi con lui e con i soci fondatori, mettendo la mia passione e la mia esperienza al servizio di ogni persona con cui avrò il piacere di lavorare, con l’unico pensiero di portare Tempocasa sempre più in alto2.