Intervista ad Antonio Siciliano, il miglior Project Manager Junior dell’anno



Ventisette anni, una carriera avviata nel 2011 e un futuro biancoverde ancora da scrivere, è Antonio Siciliano il migliore Project Manager Junior dell’anno. Il segreto alla base del suo successo? Determinazione, costanza e pazienza. Ma anche tanto, tanto gioco di squadra. “Perché da soli non si può vincere”.

“Ha messo in pratica tutti i suggerimenti lavorativi che gli sono stati dati, si è dimostrato pronto sulle scadenze, non si è mai tirato indietro di fronte a un nuovo progetto e ha lavorato sulla gestione del personale”. 

Per presentarlo Emilio Antoniani e Marco Uboldi, i referenti nazionali dei project manager junior, scelgono quelli che potrebbero sembrare quattro “semplici” passaggi. In realtà con le loro parole dimostrano che Antonio Siciliano ha fatto un lavoro mastodontico nel 2018. Il motivo? Coronare il suo sogno, ossia salire sul palco del congresso e prendersi la medaglia a cui ha fatto il filo per dodici mesi: quella di miglior project manager junior. Ne è stato capace? Sì. 

Ventisette anni, una carriera avviata nel 2011 e un futuro biancoverde ancora da scrivere, finora Antonio ha conquistato ogni successo a cui ha aspirato. “Ho iniziato a lavorare nell’ufficio di Milano-Città studi/Pacini. Mi hanno contattato trovando il nome sull’elenco dei neo diplomati della mia scuola. Non avevo esperienza lavorativa e mi sono lanciato. Nonostante la famiglia non fosse entusiasta, il lavoro mi è piaciuto subito e mi sono impegnato in fretta“, racconta. I risultati, tuttavia, ci hanno messo un po’ di più ad arrivare: la prima vendita l’ha siglata sette mesi più tardi. Ma da lì non si è fermato. Dopo due anni da consulente, nel 2013 è stato il primo della sua area, l’anno successivo è diventato coach, nel 2015 responsabile e infine ha fatto il salto di qualità da titolare. “Ho aperto Milano-Primaticcio nel 2016, a cui si sono aggiunte le quote di Pacini e l’agenzia di Verona. A dicembre 2016 sono stato nominato project manager junior e in seguito ci sono state le aperture delle agenzie di Milano-Cadorna e Milano-San Gimignano”, elenca. 

Alle riunioni nazionali dei junior ha preso parte dal principio, un anno e mezzo fa, e nel 2018 ha messo nel mirino l’obiettivo di diventare il più forte. “Non mi sono tirato indietro in nessuna occasione, dimostrandomi costante e affidabile. In tutte le sfide mi sono offerto volontario come capitano e le ho vinte. In parallelo mi sono concentrato sugli uffici: ne ho portati due tra i primi quindici d’Italia  – Pacini e Primaticcio, ndr  – e ho puntato sulla crescita dei collaboratori, seguendoli da vicino e aiutandoli dove ce n’era bisogno”. La scelta si è rivelata vincente e, alla proclamazione, Antonio è scoppiato in lacrime dalla felicità. Esattamente come gli capita per ogni vittoria personale o professionale. “È una situazione indescrivibile. I dieci giorni prima della Convention sono stati pesanti, ci pensavo in continuazione. Quando ho sentito ‘Antonio’ ho aspettato il cognome, non sono l’unico del gruppo. Poi sono stato travolto dalla gioia. Sono contento per me, per i ragazzi e per l’area Diamante, che sono orgoglioso di rappresentare”. I ringraziamenti? “Ai miei punti vendita, senza cui non avrei vinto. Ai miei genitori  – primi fan in assoluto  – e alla mia compagna Cristina, che mi sostiene e da due anni è entrata a far parte della famiglia, in Più Mutui Casa, promettendo bene. Al mio socio e amico Valerio Vacca, che per me c’è sempre. E a Tempocasa, che ti stimola ogni giorno a fare meglio”.